martedì 22 maggio 2018

Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

Dopo l'Editto di Costantino e il successivo Editto di Tessalonica, la Chiesa assume un ruolo fondamentale nella cultura del tempo.
E' la Chiesa che garantisce l'istruzione a partire dal V-VI secolo. Nato in Oriente, il monachesimo inizialmente si esprime come il desiderio di imitare Cristo.

Da fenomeno isolato, il movimento si organizza prima in comunità apertee in seguito in comunità con regole di vita.
Nel VI secolo il movimento si diffonde anche in occidente per l'opera di Benedetto da Norcia, il quale fonda un monastero a Subiaco e  il monastero di Montecassino. Secondo la sua idea il monaco deve dedicare la vita ai lavori manuali ai quali alternano la preghiera e il lavoro intellettuale. 
In tal modo i monaci benedettini contribuiscono alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'occidente. Nella Regula Magistri egli chiarisce i principi pedagogici fondamentali per l'educazione nelle scuole monastiche. 
Un altro rappresentante del monachesimo fu Cassiodoro che fondò il monastero del Vivarium in Sicilia, dedito in particolare modo allo studio e alla trascrizione di codici di insegnamento.


Nelle istruzioni delle lettere sacre e profonde, egli divide le sette arti liberali in trivio (ossia la grammatica, la retorica e la dialettica) e drivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia).







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