martedì 27 marzo 2018

L' insegnamento della musica

La musica era ritenuta uno ''svago nobile''. Erano quattro le materie che venivano insegnate:
- la grammatica
- la ginnastica
- il disegno
- la musica
Inizialmente non si sapeva il reale motivo per il quale si insegnasse la musica. Al giorno d'oggi è certo che è in vista del piacere. Ma in antichità era una forma di ozio. In ozio ci stavano perlopiù i nobili. Cercavano di stare in ozio il più tempo possibile anche quando dovevano fare il proprio dovere... Stare in ozio voleva dire essere felici e vivere una vita beata. Perciò gli antenati inclusero la musica nell'educazione non perché fosse necessaria o utile ma perché era uno svago nobile. 
Esiste quindi una forma di educazione che bisogna insegnare non per la necessità, ma perchè essa è bella. 




giovedì 22 marzo 2018

L'organizzazione scolastica

I Romani imparano il greco, nell'educazione erano coinvolti schiavi greci come pedagoghi. L'insegnamento era diviso in istruzione primaria, secondaria, superiore e tecnico-professionale. L'istruzione primaria comincia a sette anni. Il magister insegna a leggere e a scrivere, mentre il calculator insegna la matematica...

 

... un insegnamento importante perché molti allievi lasciavano la scuola per diventare mercanti. L'insegnamento è impartito attraverso un metodo ripetitivo ed è frequente l'uso di punizioni corporali. 

All'istruzione secondaria (12-15 anni) accedono solo i ragazzi provenienti da famiglie aristocratiche, che frequentano per tre anni le lezioni di un grammaticus. 

L'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica. L'insegnante di retorica deve essere un professionista della parola ed un esempio morale. Egli guida gli allievi alla composizione di testi. 
Lo scopo delle scuole di retorica è quello di preparare un cittadino in grado di intervenire nella vita politica. Queste scuole finiscono per privilegiare le competenze tecniche. A Roma veniva curata anche l'istruzione tecnico-professionale. 

Cicerone e l'ellenizzazione dell'educazione romana

Marco Tullio Cicerone


cercava di conciliare il mos maiorum con la cultura greca, interessandosi ai problemi morali e alle questioni pratiche. Cicerone ha contribuito a diffondere la filosofia greca nel mondo romano. La paideia ellenica diventa la humanitas latina, che si pone come un nuovo modello educativo romano. 

Cicerone si soffermava soprattutto sull'istruzione superiore in vista della formazione dell'oratore, le discipline fondamentali erano:
- letteratura
- filosofia
- diritto.

Cicerone ritiene che il benessere dello Stato dipenda dalla bontà dell'educazione ricevuta dal cittadino: la pedagogia ha una forte valenza politica. 

mercoledì 21 marzo 2018

Catone e la difesa della tradizione contro la crisi repubblicana

Dopo la guerra punica Roma diventa una potenza marittima e commerciale, si affacciano nuovi ceti che non condividono più i vecchi valori come la legalità. 

Le famiglie ricche affidano i propri figli a un servo o al pedagogus. Le femmine già da giovani si sposano e passano dall'autorità del padre a quella del marito. Una parte della società romana si mostra ostile a questi cambiamenti. 

Catone divenne console nel 391 a.C. 


Egli contrastava la tendenza di affidare i propri figli a precettori greci, infatti Catone educa personalmente suo figlio. Catone valorizza l'oratoria come virtù civica e in stretto contatto con etica e politica. 

L'educazione romana delle origini e il mos maiorum

L'economia romana ha un carattere agricolo e la sua società è dominata da un'aristocrazia di proprietari terrieri. L'educazione avviene all'interno della famiglia. 
Il mos maiorum veniva indicato come ''l'esempio'' degli antenati. L'esempio è un elemento fondamentale nell'educazione in famiglia. 

La prima educatrice è la madre, in caso di aiuto la madre può ricorrere ad un parente anziana, ma non ad una schiava. 
Compiuti i sette anni, il bambino passa sotto la guida del padre, che era il pater familias. L'educatore era il genitore. La prima alfabetizzazione viene fornita dal padre ed il figlio impara il necessario per amministrare un'azienda agricola. 
A quattordici anni il maschio indossa la ''toga virile'' e acquisisce il diritto di sedere in senato. 

Dal 451 a.C. il punto di riferimento dell'educazione romana è rappresentato dalle Dodici tavole
Esse riassumono i valori principali del mos maiorum:
- il rispetto assoluto
- la pietas, cioè l'osservanza delle regole
- il rigore morale
- obbedienza delle leggi. 




L'educazione come ''fatto sociale''

Per i Romani la vita sociale e politica è estremamente intensa. A seconda della loro condizione, i cittadini romani godono di diritti politici, rivestono cariche pubbliche e scendono in guerra. 

L'educazione per i Romani è un fatto sociale ed ha un intento civico. Il cittadino romano deve sapersi comportare difronte alla collettività in un modo adeguato. 

L'educazione e la cultura romana hanno un intendo più pratico che filosofico. I romani usano il termine educatio per indicare la prima formazione finalizzata allo sviluppo delle attitudini fisiche, morali e intellettuali. 


sabato 17 marzo 2018

Il percorso educativo nell'età ellenistica

In età ellenistica la prima formazione avviene in famiglia a cura delle donne di casa. Successivamente, dai 7 ai 19 anni, i ragazzi frequentano la scuola pubblica. Il pedagogo è un riferimento di tipo morale per il ragazzo e il maestro assolve il ruolo dell'insegnante. Il ciclo complessivo degli studi si articola in più gradi che seguono la prima formazione in famiglia.  

ISTRUZIONE PRIMARIA (7-12 anni)ù
In questi anni gli studenti imparano a leggere e a scrivere e imparano anche le prime basi della matematica. Era frequente l'uso delle punizioni corporali a chi si mostrava lento nell'apprendimento. 

ISTRUZIONE SECONDARIA (12-20 anni)
Riguarda sia la formazione umanistica che quella scientifica. Il grammatico insegna la letteratura. Nei ginnasi era impartito un addestramento militare e preparava soprattutto alla carriera di atleta professionista. 

FORMAZIONE SUPERIORE
è basata sulla retorica e mira a creare dei professionisti della parola. La filosofia è intesa come ricerca interiore individuale. 


ARISTOTELE: la formazione integrale e l'educazione di Stato

Il terzo grande filosofo di Atene era Aristotele. 



Egli privilegia l'analisi della realtà alla descrizione dello Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della felicità. Il pensiero etico-pedagogico di Aristotele si esprime nell'Etica Nicomachea e nella Politica. Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità: dice anche che solo una formazione integrale dell'uomo può permettere di raggiungere l'equilibrio. L'ideale supremo di Aristotele non è politico: l'ideale più alto per Aristotele risiede nella conoscenza. Egli parla di due tipi di virtù:
- virtù dianoetiche: consistono nell'intelligenza;
- virtù etiche: riguardano il controllo delle passioni. 

Nell'educazione degli uomini secondo Aristotele concorrono tre fattori:
- natura: cioè la predisposizione di corpo e di spirito;
- costume: che è dato sia dal tipo di comportamento familiare sia pubblico;
- discorso: cioè gli insegnamenti ricevuti dai maestri.
Secondo Aristotele lo Stato deve occuparsi dell'istruzione, che deve essere identica per tutti. L'educazione deve mirare alla perfetta formazione armonica dell'uomo, tenendo conto di tutti gli aspetti: formazione fisica, intellettuale e morale. 

Due discipline assumono una particolare importanza: la filosofia prima e la logica. La filosofia prima è quella che oggi è chiamata metafisica e che si occupa dell'essenza delle cose. La logica invece si occupa dell'analisi dei ragionamenti. Ci sono due tipi di ragionamenti: 
- Ragionamento induttivo: questo ragionamento passa dai casi particolari a una conlcusione generale. 
- Ragionamento deduttivo: con il quale dal principio generale si ricava il caso particolare. 


ISOCRATE: la formazione dell'oratore

Circa nel 390 a.C. Isocrate apre una scuola ad Atene in concorrenza con l'accademia di Platone. Isocrate persegue un ideale culturale ed educativo meno elevato, per questo era più accessibile alla maggior parte degli uomini. Isocrate intende insegnare le tecniche oratorie, e si propone di formare autentiche personalità, caratterizzate sia da valori morali sia da un' ampia erudizione. Egli punta alla formazione di un uomo di Stato che sia una persona colta e onesta. La scuola di Isocrate prevede un preciso programma: è basata su un curricolo di quattro anni. Nella formazione ha una grande importanza lo studio della storia e la capacità di trarre insegnamento dall'esperienza diretta. 


Il Maestro interiore

Questo secondo brano che chiude il maestro chiarisce il ruolo limitato ma importante del linguaggio rispetto alla conoscenza della verità. ...